L’innesto è una tecnica che ti permette di unire due vegetali per ottenerne uno nuovo. Ti consiglio la mia guida se vuoi imparare a fare degli innesti e saperti districare nei vari tipi esistenti, questo perchè non esiste un solo modo per fare un innesto.
Prima di illustrarti i vari tipi di innesto, voglio chiarirti dei termini agronomici: la parte che presta l’apparato radicale,ossia le radici, è comunemente chiamata portainnesto, mentre la parte che presta l’apparato aereo e viene innestata sopra il portainnesto è detta marza.
I motivi per fare un innesto possono essere molteplici, ma comunque sempre per avere un vantaggio, per esempio rinforzare un ramo, o diffondere varietà di pregio.
Mondare il portainnesto dai rami nella parte dove vuoi fare l’attacco,inoltre il portainnesto deve essere molto bagnato, “in succhio”, quindi 2 o 3 giorni prima procedi con abbondante annaffiatura. Procedi con l’operazione facendo con un coltello adatto e affilato un’incisione sulla corteccia sul portainnesto in modo da formare una T, quindi con una penna d’osso sollevi i lembi inserisci nella T la gemma che hai staccato dai ram i recisi lasciando un pezzetto di corteccia, questo viene chiamato scudetto, e leghi con i legacci.
L’innesto a spacco doppio, detto anche linguetta, lo effettui a primavera, scegliendo il portainnesto e interrandolo in terra lasciandolo radicare. A metà inverno devi scegliere le marze che vuoi innestare, ne fai un mazzo e le interri. Arrivata quindi la primavera ripulisci l’innesto dagli eventuali rami o germinazioni che si sono formate nel punto da fare l’operazione, prendi le marze che hai liberato dal terreno, tagli la talea e la marza in modo da formare con l’asse dei tralci un angolo di 180 gradi, e sovrapponi le marze con il portainnesto in modo che le parti compenetrino