In questa guida spieghiamo come allevare un camaleonte.
Origine: Africa e Madagascar, anche se alcune specie sono presenti anche in Asia e alcune zone europee.
Dimensione e Aspetto: i Camaleonti sono rettili piuttosto eleganti, diventati famosi per via della loro abilità nel cambiare colore. Le dimensioni variano dai 7 cm del Camaleonte pigmeo ai quasi 70 cm del Camaleonte di Oustalet.
La loro forma ha un sapore arcaico: spesso sono stati accostati ai dinosauri per la loro struttura e la cresta che a volte presentano sul dorso.
Hanno tutti e 4 gli arti, in cui le dita dei piedi sono opponibili a coppie, in modo da garantire meglio la presa sui rami. Il Camaleonte è infatti un animale prettamente arboricolo. Anche la coda è pensile. Gli occhi sono molto sporgenti e coperti da una membrana protettiva. Il loro movimento è indipendente l’uno dall’altro. Possiedono una lingua muscolosa, lunga anche più dell’intero corpo dell’animale, che possono lanciare contro le prede che rimangono incollate alla punta, spessa e vischiosa.
I maschi si differenziano dalla femmine in modo marcato per la presenza di corna più o meno vistose sulla punta del muso, sopra le narici.
Sono ricoperti di squame, piccole e piuttosto flessibili. Lungo la schiena corrono delle squame coniche come una sorta di cresta sul dorso. Il colore notoriamente può variare, passando dal bluastro al verde al marrone scuro, fino a tonalità di rosso arancio e al rosa.
La notte tende ad avere una colorazione più tenue e chiara.
Abitudini e Allevamento: sono rettili difficili da allevare e richiedono una buona dose di determinazione. Non sono animali da compagnia, e come tali non possono essere maneggiati di frequente altrimenti si innervosiscono. Quando si sentono minacciati emettono un soffio rumoroso per dimostrare aggressività.
I Camaleonti richiedono di cure costanti. In particolare il terrario deve essere be areato, poiché questi animali altrimenti ne soffrirebbero: sono infatti delicati e facilmente attaccabili da parassiti e da malattie della gola.
Piante e un fondo di carta di giornale completano le necessità.
Altra cura fondamentale è quella di inserire nell’impianto di illuminazione lampade a emissione di UVB, necessarie per la produzione di vitamina D, indispensabile per fissare il calcio nelle ossa.
L’umidità deve essere costante, attorno al 50%, cosa non facile viste le necessità di buona areazione nel terrario. Per questo è necessario vaporizzare di frequente le piante all’interno del terrario. Peraltro il Camaleonte in natura beve le gocce d’acqua che trova sulle foglie.
In cattività è necessario fornire l’animale di un beverino a goccia , che rilascia l’acqua sulle foglie, poco per volta. Questo in aggiunta alla nebulizzazione costante. Il tempo che trascorre tra una spruzzata e l’altra è quello necessario a lasciar asciugare l’ambiente.
L’acqua deve essere demineralizzata, come quella piovana con cui si dissetano i Camaleonti. Senza contare che i residui di calcare vanno a depositarsi sulle foglie oltre a sciupare sciupare rapidamente gli allestimenti.
La temperatura deve aggirarsi tra i 24 e i 25 °C, anche se alcune specie possono richiedere temperature differenti.
All’interno del terrario non vuole compagnia, se non per lo stretto indispensabile ovvero per il periodo dell’accoppiamento. Il Camaleonte è oviparo, a parte il Camaleonte nano del Natal, che partorisce piccoli vivi. Depone dalle 20 alle 80 uova a seconda della specie , che si schiudono tendenzialmente dopo 6/8 mesi dalla deposizione. Il terrario va pulito con cura e non bisogna lasciare feci e/o insetti morti a lungo sul fondo, poiché potrebbero causare il prosperare di batteri e muffe. Per accertarvi del loro stato di salute è ben far controllare le feci dal veterinario 1 o 2 volte l’anno.
Alimentazione: gli individui giovani mangiano piccoli grilli, camole, mosche, drosofile, mentre i soggetti adulti mangiano grilli adulti e altri insetti.
E’ importante integrare la loro dieta con betacarotene e vitamina D3, sopratutto per le femmine e gli individui più giovani. E’ necessario inoltre dotare il terrario di un apposito sgocciolatore, poiché i Camaleonti non bevono solo dalle foglie e non dalla ciotola come fanno i serpenti.
La maggiore difficoltà nel nutrire i Camaleonti sta nel fatto che gli insetti vanno forniti vivi.
Comunque è sconsigliato lasciare gli insetti liberi per la teca o gabbia del Camaleonte.
Terrario: alcuni esperti suggeriscono l’uso delle gabbie anziché di terrari per i Camaleonti. Una soluzione che rappresenta alcuni svantaggi, sopratutto per quanto riguardo la temperatura e l’umidità che sono più complicate da mantenere alte, in questo caso, e per gli insetti vivi con i quali i Camaleonti si nutrono.
I vantaggi sono però sicuramente una migliore areazione, la possibilità di sistemare le lampade all’esterno, fuori dalla portata dell’animale, e la maggiore tangibilità del contenitore: pare infatti che la barriera invisibile costituita da vetro crei non pochi problemi ad alcuni esemplari che non capiscono perché non riescono a uscire, battendoci contro.
Legislazione: i Camaleonti sono sottoposti a severe restrizioni commerciali e registrati nelle liste della CITES. Pertanto è necessario richiedere i documenti al momento dell’acquisto.
Il mimetismo
Il mimetismo del Camaleonte è sempre stato ritenuto un mezzo difensivo, uno stratagemma per nascondersi agli occhi dei predatori. In realtà le funzione legate al cambio di colore della livrea sono molteplici. Oltre alla effettiva necessità di mimetizzarsi tra le foglie, a cui contribuisce anche la forma allungata a foglia del Camaleonte, la pigmentazione varia da chiara a scura per necessità di temperatura, i Camaleonti infatti assumono una colorazione più scura se hanno bisogno di riscaldarsi e quindi attirare di più i raggi del sole, mentre diventano più chiari se hanno caldo.
Un altro significato del cambiamento di colore è la comunicazione con gli altri animali della stessa specie, una sorta di codice che rappresenta, a seconda della diversa tonalità, una particolare .
Per esempio le femmine gravide sviluppano delle macchie arancioni che allertano il maschio della loro indisponibilità all’accoppiamento, così come viceversa esistono dei colori specifici per dimostrare all’attenzione del maschi nei confronti di un esemplare femmina.
Il cambiamento di colore è determinato dall’allargamento o dalla contrazione delle cellule pigmentifere distribuite sull’epidermide. Quando queste cellule sono dilatate la pelle si scurisce perché viene rilasciata più melanina. Le combinazioni di colori e motivi sono numerose.