Spesso, nella stagione fredda, emerge il problema dell’umidificazione nelle camere dei bambini. A causa dell’insufficiente aerazione degli ambienti, infatti, e al calore secco e asciutto dei termosifoni, l’aria delle abitazioni diventa quasi irrespirabile per i bambini.
Anche in considerazione dell’aumento delle malattie respiratorie dell’inverno è quindi opportuna una giusta umidificazione degli ambienti in modo che le vie respiratorie possano essere al meglio della condizione, in grado quindi di svolgere le normali funzioni anche in presenza di raffreddori, mal di gola, bronchiti.
Il calore eccessivo delle case e la scarsa umidità impediscono infatti alla mucose di naso, gola e bronchi di comportarsi nel modo migliore: compaiono allora con maggiore frequenza raffreddori e malattie da raffreddamento. Un’umidità al di sotto del 30% provoca disidratazione della pelle e degli occhi e mette a rischio anche di eczemi e irritazioni (e grossi guai ai portatori di lenti a contatto).
Se l’abitazione viene aerata normalmente, nonostante la stagione fredda e le temperature basse (ma ovviamente dipenderà dall’area in cui si trova), probabilmente anche la camera dei bambini non avrà una grande necessità di umidificazione, ma basterà un semplice umidificatore per termosifoni ad acqua a fornire quel minimo di umidità che rende gradevole e sano l’ambiente.
Ricordiamo infatti che il tasso di umidità di un ambiente dovrebbe essere tra il 30% e il 50% e mai sopra al 50% perché, oltretutto, sopra questa percentuale gli acari della polvere proliferano e possono provocare grandi problemi di allergia. Riuscire a mantenere un’umidità tra il 35 e il 45% aiuta quindi in più modi la nostra salute e particolarmente quella dei bambini e delle persone anziane.
Se però la tendenza è quella di tenere chiuso tutto, anche in considerazione dello smog o di altri fattori contingenti, un umidificatore è la scelta più giusta.
In commercio ci sono molti umidificatori e la scelta è vastissima. Ma considerando l’utilizzo – ovvero la camera dei bambini – l’umidificatore più utile, ed anzi raccomandato, è quello a ultrasuoni o a vapore freddo, che per come è fatto non ha all’interno acqua che bolle e quindi non è pericoloso per scottature o problemi del genere ed è utilizzabile anche durante il giorno, quando vi siano bambini malati ma attivi in giro per casa.
Questo tipo di umidificatore, come spiegato nel dettaglio in questa guida, riesce anche a distruggere eventuali proliferazioni batteriche, al contrario di altri tipi di umidificatori a freddo che sono quindi sconsigliabili: quelli, cioè, che più che un vapore mettono in circolo aria che viene umidificata passando attraverso un tessuto bagnato.
Ma alcune aziende produttrici propongono anche l’umidificatore a vapore caldo, che grazie alla temperatura sterilizza il vapore e non rende possibile la contaminazione batterica. In effetti, se l’umidificazione avviene nel corso della notte (ovvero quando i bambini dormono), anche questo a vapore caldo non è una soluzione da scartare, visto che mette al sicuro da brutte sorprese in termini di muffe e batteri. Molte aziende specializzate in prodotti per bambini ma non solo (Chicco, Imetec) propongono infatti i due tipi, e starà al genitore scegliere quello che più si adatta alle necessità della famiglia.