Chi per hobby, passione o lavoro ha a che fare con carta e matita sa bene che non è scontato dare alle matite una punta che risponda bene e ci fornisca una prestazione adeguata alle nostre esigenze. Non tutte le punte sono uguali, e non tutti gli strumenti hanno lo stesso valore. Vediamo come si fa a dare una bella punta alle nostre matite!
Di tutti gli strumenti che si possono impiegare per fare la punta alle matite, il più diffuso è sicuramente l’umile e onnipresente temperino a lama singola. Ciò non significa che questro nostro amichetto sia facile da dominare. Al contrario, il suo sembrare un arnese umile e dimesso tende a nascondere tutte le insidie, le frustrazioni e i fallimenti in cui si può incorrere nel suo uso.
Prima di porci all’opera, e sapendo che spesso le nostre matite, se siamo dei professionisti, non hanno un costo proprio irrisorio e vanno quindi trattate con la dovuta cutela, diamo un’ispezione preliminare a ciò che ci serve. Per prima cosa, assicuriamoci che il nostro temperamatite abbia una lama pulita. Sembra banale, ma spesso non ci si accorge di ruggine o lame seghettate, e al momento di temperare il fusto e la mina della matite si danneggiano subito proprio a causa di questi inconvenienti, perchè la lama non è più scorrevole sulla superficie di legno con cui viene a contatto.
Se notiamo che sulla nostra lama permangono residui di legno o altro materiale (polvere, residui di gomma da cancellare), puliamola servendoci di uno stuzzicadente di legno. Non usiamo oggetti metallici, finirebbero a compromettere definitivamente la lama. A questo punto una soffiata per eliminare gli ultimi residui e siamo pronti a usare il nostro temperino. Per concludere, anche se oggi sono disponibili temperamatite elettrici tipo questi, i modelli manuali rimangono quelli consigliati, perchè permettono una maggiore precisione.
Una cosa da non sottovalutare è che il temperamatite va tenuto nella nostra mano non dominante. Resterà più stabile. La lama va tenuta rivolta verso l’alto, in modo tale da essere sempre visibile durante l’uso, così da correggere eventuali inclinazioni della matita ed evitare che si blocchi. La matita va tenuta nella mano dominante ed è essa che dobbiamo roteare, mai il temperamatite! Prendiamo quindi a fare girare la matita nell’incavo del temperamatite in senso anti-orario (per i mancini, ovviamente, sarà in senso orario!). Se il procedimento va avanti bene, otterremo la caratterista buccia di mela.
Il tempo necessario per dare una bella punta alla matita è di circa 13-15 rotazioni. Una volta terminato, lasciamo cadere i residui di grafite e legno tenendo il temperamatite a testa in giù. Evitiamo di capovolgerlo nell’altro senso, finirebbe ad occluirsi. Spesso si ha la tentazione di dare un paio paio di rotazioni giusto per il tocco finale. In realtà, questo passaggio è inutile e può essere dannoso. Se proprio necessario, dopo massimo 15 rotazioni fare una in più, ma mai oltre.
Uno sguardo finale alla nostra opera. Se il legno delle nostre matite è di buona qualità, la superficie di legno esposta sarà perfettamente liscia e omogenea. Nel caso non lo fosse, tanti sforzi e attenzione meritano un po’ di impegno in più, un tocco leggero di correzione. Questo eviterò che polvere di legno si stacchi dal fusto e cada sul foglio di carta nel momento in cui ci mettiamo a scrivere o disegnare.
Come perfezionare dunque l’opera? Ricorrendo a una lima per unghie. Prendiamo uno straccio per non sporcarsi e per pulire subito eventuali residui dalla matita e procediamo: impugniamo la matita tenendola nello straccio, passiamo delicatamente la lima da unghie attorno al fusto e sulla punta di grafite (ancora con più delicatezza) e diamo questo tocco finale di perfezione al nostro lavoro.
Il gioco è fatto. Ora conoscere tutti i passi necessari e i piccoli trucchetti per tenere sempre al massimo delle performances le nostre matite. Non ci resta altro che godercele mettendole subito all’opera su un bel foglio di carta.